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Post riassuntivo dell'indagine svolta nel blog.

In questo blog si è cercato di analizzare quanto più possibile il latte artificiale , approfondendo ogni suo caratteristica e proprietà riguardante il suo essere prima di tutto una cosa , in secondo luogo una cosa artificiale e poi tutto ciò che può essere nel mondo moderno : prodotto commerciale, alimento, ecc. Si è iniziato dando una definizione del latte artificiale e mostrando come questo sia indicato in altre lingue per poi creare una mappa concettuale che contenesse i maggiori concetti/idee legate ad esso. Si è visto come i media parlino della cosa artificiale: in particolare nel post riguardante la trattazione del latte artificiale sono stati inseriti due articoli, uno di Altroconsumo e uno di La Repubblica , di cui il primo riporta un'inchiesta riguardante la presenza di contaminanti e oli vegetali nel latte artificiale mentre il secondo, di indirizzo più scientifico, tratta del brevetto di un ricercatore italiano che servirà ad "umanizzare" il latte ar

Abbecedario illustrato della cosa artificiale

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A   come  Allattamento B   come  Biberon C   come  Crescita D  come  Divisione E  come  Elaborazione F   come  Famiglia G   come  Grasso H   come    Human I    come    Infanzia L  come    Latte M  come  Madre N    come  Nutrizione O    come  Omogeneizzazione P    come    Prodotto Q  come  Quotidianità R    come  Rimedio S    come    Sostitutivo T  come    Tempo U  come    Utilizzatore V  come    Vita Z  come    Zucchero    

Le metafore della cosa artificiale

Il latte artificiale  può esso stesso essere visto come una metafora del mondo moderno  e dell'inesorabile processo di creazione di elementi artificiali e della sostituzione ai loro predecessori "naturali". Così l'uomo è arrivato a trovare un sostituto artificiale per uno degli elementi più antichi e che nell'immaginario comune è simbolo di tradizione, genuinità e naturalezza; non a caso J. H. Leigh Hunt affermò " Il pane, il latte e il burro sono di venerabile antichità. Hanno il sapore del mattino del mondo". Con il latte artificiale l'uomo non ha solo compromesso tutto il bagaglio storicamente associato al latte me è addirittura arrivato a introdurre l'artificiale in un altro elemento storicamente carico di significati che lo legano alla tradizione, alla natura e alla terra fin dagli albori della civiltà umana: l'allattamento. Anche l''allattamento, che è da sempre simbolo e metafora dell'intimità e dello stretto legame

I brevetti della cosa artificiale

Essendo un prodotto artificiale le varie forme presenti in commercio del  latte artificiale  sono protette da brevetti. Negli anni infatti si è originato un processo di raffinamento e miglioramento della composizione del latte artificiale per avvicinarlo sempre di più al latte materno  in quanto a apporto nutritivo; ogni nuova e migliore composizione, data la sua rilevanza commerciale, è stata protetta da brevetti commerciali, per garantirsene l'utilizzo esclusivo. Ma il processo di innovazione non si è limitato al emulare il latte materno: negli anni infatti sono stati brevettate nuove formule che insieme al comune apporto del latte materno forniscano al neonato nuovi elementi che possano essere utili per la sua salute. Così la Nestlé ha depositato un   brevetto  per un latte che presentasse nella propria formula un'aggiunta di caseina  che sembrerebbe prevenire disturbi della sindrome metabolica più tardi nella vita del neonato. Similmente nel 2015 Massimo Me

I modelli della cosa artificiale.

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Il latte artificiale  non può contare su una vasta gamma di modelli, reali, virtuali, sociali o fantastici che siano, non occupando, nonostante la sempre maggiore importanza che ricopre in tutte le maggiori società del mondo, una posizione centrale nell'immaginario collettivo della società. Nonostante ciò ho trovato due, in senso lato, in due ambiti diversi, ognuno con un'accezione differente di modello. Il primo è il modello ideale ma allo stesso tempo ideale  a cui si può dire il latte artificiale  sia ispirato e che è nato per sostituire: il latte materno. Infatti fin dall'antichità si hanno testimonianze di sostituivi del latte materno ma dal 1800 non ci si è più accontentati di sostitutivi già presenti in natura. Come ho scritto precedentemente si è iniziato a cercare di creare un sostitutivo che avesse come modello ideale   l'apporto nutritivo ed energetico del latte materno, modellando quindi la sua composizione proprio per raggiungerlo. Il secondo

Gli utilizzatori della cosa artificiale (per una sociologia dell'artificiale)

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Chi sono gli utilizzatori del latte artificiale? La domanda potrebbe suonare come scontata o retorica ma io non la vedo cosi. Chi è da intendersi come utilizzatore di questo alimento? Il bambino che la assume e ne riceve nutrimento? O forse i genitori che grazie al latte artificiale possono adempiere al proprio ruolo e offrire sostentamento e nutrizione al neonato? Credo che più corretto sarebbe attribuire il ruolo di utilizzatore al nucleo famigliare tutto, composto dal neonato e dai genitori. Personalmente però credo che quando si parla di utilizzo del latte artificiale la domanda da porre non sia chi  ma piuttosto perche? Trovo di maggior interesse capire le diverse motivazioni sociali che intorno al globo spingono i nuclei famigliari a fare ricorso al latte artificiale. Nei paesi in via di sviluppo e nel  cosi detto " Terzo mondo " la motivazioni addotte sono più semplici e immediate: in paesi in cui le condizioni di vita, specialmente dei più giovani,

Le storie e i protagonisti della cosa artificiale

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L'idea che sta alla base del latte artificiale , ossia la sostituzione del latte materno con un alimento che possa fornire un simile apporto nutritivo al neonato, è presente nella società umana fin dall'antichità. Nell'antichità si usava sostituire il latte materno con quello di mucca per nutrire i neonati che erano impossibilitati a ricevere il latte dalla madre. Con l'introduzione della figura della balia questa usanza cadde in disuso per poi diventare nuovamente popolare alla fine del 1600. Non poté però essere ignorato che la mortalità e i problemi nutritivi avevano un'incidenza notevolmente superiore nei bambini alimentati a sostitutivi del latte materno rispetto ai neonati nutriti con latte materno. Si concluse che, nonostante alcuni latti animali vi si avvicinassero molto come composizione, la sostituzione del latte materno non era senza conseguenze. Fu però solo verso la fine del 1800 che si iniziò a studiare, con l'ausilio dei più r